Psicologia Giuridica
I campi di di indagine e di intervento della Psicologia
Giuridica sono molteplici: in ambito civile lo psicologo
giuridico o forense può essere chiamato come consulente
tecnico dal Giudice o dalle Parti per effettuare una
valutazione dell'idoneità genitoriale nei casi di
separazione, divorzio e relativo affidamento dei figli
minori o nelle richieste di adozione. Si tratta di
consulenze dove viene spesso richiesta un'analisi di tutti i
componenti del nucleo familiare, delle relazioni familiari,
dell’ambiente culturale e sociale dei protagonisti.
Sempre nell'ambito del processo civile lo psicologo forense
può essere chiamato ad effettuare la valutazione del Danno
non Patrimoniale, che comprende in sé qualsiasi danno dovuto
a comportamento ingiusto altrui che produca una lesione
dell’integrità psicofisica (danno biologico - danno
biologico di natura psichica), o una grave sofferenza morale
(danno morale) o un sostanziale sconvolgimento delle
abitudini e delle attività realizzatrici di un individuo
(danno esistenziale).
Sempre più numerosi sono gli
ambiti in cui vengono richieste valutazioni per il
risarcimento del Danno Psichico per chiarire questioni di
tipo Medico-legale e Assicurativo, in cui lo psicologo
giuridico è chiamato ad effettuare una complessa valutazione
per individuare la tipologia e l'entità del Danno non
Patrimoniale, operazione che prevede l'accertamento dello
stato psicologico attuale e pregresso del danneggiato, e del
nesso di causa tra l'evento lesivo e le conseguenze
psicologiche ed esistenziali riportate.
Si tratta di un
ambito di studio e di intervento che rientra in quella
branca nominata da alcuni studiosi Psicologia Legale, che si
occupa fondamentalmente della tutela legale della salute
psichica dell'individuo all'interno del nostro ordinamento
giuridico.
Ulteriori applicazioni della psicologia
giuridica nel campo Civile riguarda la valutazione dello
stato psichico della persona nei casi d’interdizione e
inabilitazione psichica; nei casi di richiesta di cambio di
genere sessuale; nell’accertamento della capacità a fare
testamento degli anziani.
In campo penale
solitamente il ruolo dello psicologo giuridico è solitamente
quello di affiancare e integrare la valutazione di uno
psichiatra forense sulla personalità dell'imputato, di
accertarne la capacità di intendere e di volere e la
pericolosità sociale. Dallo studio e dall'analisi
psicologica di tutti i protagonisti del processo penale, dai
soggetti lesi ai testimoni, ai giudici, derivano altri
importanti ambiti di ricerca della psicologia giuridica: la
Vittimologia, la Psicologia della Testimonianza e la più
nota Psicologia Criminale.
Per quanto riguarda l'ambito
penale minorile, il ruolo dello psicologo giuridico più
complesso e delicato riguarda l'osservazione e la
valutazione peritale nei casi di ipotesi di abuso sessuale o
maltrattamenti su minori.
Lo psicologo può essere
chiamato inoltre, sempre in ambito penale ma minorile, a
valutare l'idoneità psichica e l'attendibilità della
testimonianza del minore, la condizione psicologica ed
evolutiva, cioè il grado di maturità e la relativa
imputabilità di adolescenti autori di reato. In questo
ambito si inserisce lo studio psico-sociale del fenomeno
della devianza, del bullismo, dei comportamenti violenti del
gruppo dei pari (branco), ecc.
Ulteriore settore di
intervento della psicologia giuridica è rappresentato dalla
Psicologia Penitenziaria, che ha per oggetto lo studio della
situazione psicologica e psicosociale del detenuto, con lo
scopo di favorirne il reinserimento anche attraverso le
attività di sostegno.
Un ruolo centrale come
metodologia specifica della psicologia giuridica è
senz'altro quello della psicodiagnostica forense, in quanto
ormai i Test psicologici - soprattutto quelli proiettivi ed
il "Rorschach" in particolare - possono essere considerati
parte integrante di qualunque esame psicologico e psichico
delle perizie psichiatriche, psicologiche e delle consulenze
tecniche d'ufficio.